Molte sono le domande sul futuro di bar e ristoranti, in un’intervista per “Il Giornale Del Barman”, ho cercato di analizzare la questione cercando di esprimere la mia visione per il futuro delle attività.
Come vedi la riapertura dei locali italiani da giugno?
Sarà come il ritorno da una guerra e come sappiamo ogni guerra si lascia dietro delle perdite. Molti locali che già prima del Covid andavano avanti a stento e con sacrifici, purtroppo non ce la faranno a rialzarsi.
I momenti bui saranno molti… pagare i debiti, il peso di un fallimento, capire come ripartire, sono la tragica realtà di questa crisi. Chi avrà la fortuna e la forza di poter rimettersi in gioco si troverà dinnanzi un cambiamento profondo, fatto di regole estreme e paure. A tutti i gestori delle attività spetterà un compito molto importante: la “Responsabilità Sociale”.
Ci aspetterà un nuovo stile di vita e proprio per questo dobbiamo essere pronti a rivedere l’organizzazione aziendale e la tipologia di prodotti e i servizi da offrire in “Epoca Covid”.
Ci sarà un cambiamento nella miscelazione Italiana nel futuro?
Sicuramente ci ritroveremo davanti a uno scenario del tutto nuovo, dove niente sarà più come prima.
Precisiamo che dobbiamo difendere il bene pubblico e che da questo virus nessuno è al sicuro.
La salute va difesa a beneficio di tutti!
Fare dei pronostici è azzardato, ma comunque ci saranno delle grandi evoluzioni e, la tanto desiderata normalità, sarà un traguardo da raggiungere con sacrificio. Le nostre esigenze e priorità, ma soprattutto quelle della clientela, subiranno un mutamento. La vita ci ha messo di fronte ai nostri limiti e dato nuove consapevolezze. La miscelazione potrebbe subire una rivoluzione, ma prevedo anche, aimé, una battuta d’arresto. Dobbiamo essere bravi e pronti a rinnovarci, a trovare strade alternative per raggiungere e mantenere i nostri clienti, la fonte indispensabile alla sopravvivenza dell’attività e, ovviamente, del nostro lavoro. Ora più che mai l’ospitalità e le attenzioni verso il cliente sono doverose e fondamentali. Bisognerà rimboccarsi le maniche e lavorare duramente, molto più di prima, per ricostruire qualcosa di nuovo, senza però dimenticare il passato, le nostre tradizioni. Lo so che è difficile ma dobbiamo ritornare a lavoro con positività ed entusiasmo.
Credo che una miscelazione più semplice, meno elaborata, che preveda preparazioni veloci, serva a tutelare la salute dei nostri clienti che potranno sostare poco nel nostro locale e nello stesso modo velocizzare il servizio per dare spazio a tutti. Anche l’offerta di cocktails prebatched, fatti sempre con tutte le precauzioni e soprattutto attenendosi alle norme legislative, potrebbero essere una vantagiosa idea. Si possono proporre dai classici alle signature cocktails più estrosi. Insomma, una sorta di Take-Away della miscelazione da poter abbinare a stuzzichini studiati ad hoc per il nostro “Aperistreetfood”. Un’altra idea potrebbe essere la vendita di bottiglie con annessi ricettari dei cocktail più gettonati del nostro locale, per un “Home Drinking, che sia in grado di trasmettere anche la nostra arte, ovviamente in chiave semplificata e casalinga.
La stagionalità dei prodotti poi, oltre ad essere una coccola per il cliente è anche un modo per farci risparmiare, lavorando allo stesso tempo prodotti freschi e di qualità. Le mie sono idee e purtroppo non ho la bacchetta magica, ma l’ottimismo e l’entusiasmo sono i primi ingredienti da mettere nello shaker così da creare “Il Cocktail della Rinascita”, decorato da tanto coraggio e positività.
Se dovessi dare un consiglio ai barman ad oggi per il futuro, quale sarebbe?
Chiudere è stato “facile”, ripartire adesso non sarà semplice e proprio per questo dobbiamo metterci a tavolino e studiare un piano ben preciso. In questa situazione surreale ripartire è un nostro dovere e soprattutto diritto, ma bisogna farlo con cautela. Ai miei colleghi posso dire che reinventarsi è la prima cosa che devono fare. Il lavoro di squadra è fondamentale e credo fortemente che sia la sola carta vincente. Ora è il momento di apprezzare le piccole cose, di soffermarsi sui dettagli, di non lasciare niente al caso, assumere un atteggiamento di positività e trasmettere ottimismo sono la risposta a questa situazione critica.
Approfittare di questo periodo in cui siamo a casa per studiare, migliorare, ricercare e alimentare la nostra curiosità per distinguersi ed offrire il meglio. Approfondire il Made in Italy, per proporre una materia prima d’eccellenza, così da supportare le nostre aziende italiane ed offrire un prodotto che racconti la storia del nostro territorio.
La parte più importante poi è rispettare al massimo le norme igieniche per contrastare il virus e tutelare la salute nostra e dei nostri cliente. Ricordate che ci sarà tanta voglia di uscire ma “IN SICUREZZA”.
La massima attenzione deve essere indirizzata alla sanificazione delle superfici e alla corretta gestione degli alimenti…solo così, facendo la nostra piccola parte, riusciremo a risvegliarci da questo incubo.
Credi nel Made in Italy e nei prodotti del territorio?
Ho sempre creduto nel Made in Italy, ma come accennavo prima, in questo momento è fondamentale per dare supporto alle aziende italiane…perché solo stando uniti possiamo farcela, perché solo aiutandoci e collaborando possiamo rialzarci e diventare più forti di prima. Dobbiamo mobilitarci per affrontare e contrastare questo brutto periodo. Andiamo a ricercare le essenze della nostra terra, valorizzando la qualità e la genuinità dei prodotti, offrendo solidarietà a tutti i piccoli produttori che tirano avanti questo paese con tanto coraggio.
Guardando la nostra Italia oggi più pulita, meno inquinata, con fiumi e mari sempre più puliti. Quale consiglio daresti ai nostri clienti?
Di apprezzare quello che abbiamo, di rispettare la natura perché siamo noi ad aver bisogno di lei e non il contrario…l’ha dimostrato riprendendosi i suoi spazi, respirando di nuovo, andando avanti nella quotidianità. Il virus più letale siamo noi!